Come si scopre l’apnea notturna?
Non essere in grado di riposare adeguatamente significa non riuscire a vivere bene. Frequentemente i disturbi del sonno vengono sottostimati, ma la loro presenza colpisce gravemente anche sull’esistenza quotidiana moderandone in maniera rilevante il valore. Scoprire di quale disturbo si soffre durante il riposo è possibile attraverso un veloce valutazione diagnostico: la polisonnografia. Mentre dorme, in un posto correttamente predisposto, l’individuo viene sottoposto a monitoraggio. Lo scopo del team medico è quello di catalogare alcuni aspetti fisiologici. Ciò perché gli automatismi che ordinano la nostra vita nella veglia, nel riposo affrontano alcuni sostanziali mutamenti , poiché durante questa situazione viviamo una breve perdita di coscienza.
Per tutto il tempo in cui siamo assopiti accade l’alternanza di due stati, che durano più o meno novanta minuti ognuna chiamate periodo REM e periodo NON-REM.
Nel periodo di fase REM (Rapid Eyes Movement ) livelli vitali come ritmo cardiaco e attività respiratoria sono più energici e sopraggiungono l’attività onirica.
Il nostro fisico fa circolare una categoria di ormoni il cui compito principale consiste nel rilassare il tessuto muscolare portandoli ad uno stato vicina alla paralisi
La fase REM permane più o meno novanta minuti e si manifesta per quattro/cinque momenti nell’arco del periodo di riposo.
Il periodo NON-REM è formato da quattro fasi attraverso i quali il nostro assopimento raggiunge la sua estrema vetta. Poiché il dormire compia la sua finalità è indispensabile che codeste due fasi si alternino. La mancanza di tale avvicendamento conduce a disturbi del riposo come: insonnia, sindrome delle apnee notturne, narcolessia, disturbi del comportamento notturno e disturbi del movimento.
La polisonnografia non viene considerata un test invasivo non comporta effetti negativi e non provoca dolore. Il soggetto prima del esame diagonstico non potrà mangiare e bere cibi e bevande contenenti caffè e the e dovrà evitare di utilizzare liquori e vini. Con lo scopo di avere gli esiti adatti a perfezionare una diagnosi si posizionano alcuni sensori che rilevano l’attività del cervello, l’attività dell’apparato cardiaco i dati relativi al movimento di braccia e gambe e la quantità di ossigeno nell’apparato circolatorio. A termine della raccolta degli elementi il paziente sarà sganciato dal polisonnigrafo e potrà tornare a casa. L’insieme degli aspetti fisiologici ottenuti è esplicativo della verosimile presenza di un disagio del sonno e allo specialista è riservato l’incarico di studiarli e giungere alla valutazione. Attività dell’encefalo, e ruotamenti degli occhi esprimono la presenza di narcolessia e fastidi nello stato REM. Alterazioni nei movimenti cardiaci suggeriscono la possibilità di apnee notturne, così come sottolineato anche da una differente saturazione del sangue. Infine costanti movimenti degli arti suggerirebbero la presenza di Sindrome delle gambe senza riposo, ma anche di disturbo dell’atteggiamento durante le stadi REM o NON-REM del riposo.