Occhi più giovani: la prima blefaroplastica
A onor del vero, il primo a suggerire un prototipo di blefaroplastica, cioè l’intervento sulle palpebre fu l’enciclopedista romano Aulo Cornelio Celso ma, come l’antesignana arte della chirurgia ricostruttiva, anche questa procedura riguardava il modellamento di palpebre mutilate (in genere quale punizione di un torto) o talmente cadenti da impedire la vista.
Il chirurgo americano Charles Conrad Miller (1880-1950), in epoca moderna ratificò una procedura chirurgica per la rimozione delle “pieghe cutanee delle palpebre a forma di borse”, pratica che adottò dal 1906 in poi. Il chiaro obiettivo meramente estetico fece di Miller il padre della blefaroplastica e della ritidectomia (lifting del viso) estetica per il ringiovanimento del viso.
La carriera di chirurgo estetico però non accompagnò Miller per il resto dei suoi giorni, poiché, vessato dai pazienti e dalle loro famiglie che pretendevano troppo in termini estetici, preferì tornare alla professione di chirurgo generale, curando le malattie piuttosto che assecondando la vanità.